Rientro dalle vacanze: disturbi intestinali e quei chili in più
I periodi di vacanza sono una necessità per il mantenimento dell'equilibrio psico-fisico; tuttavia, se non vengono gestiti correttamente possono paradossalmente rappresentare un fattore di rischio per la nostra salute. Da AIGO alcune pillole di benessere per superare la sindrome da rientro spesso accompagnata da numerosi sintomi gastrointestinali.
Dopo la pausa estiva, molti vacanzieri lamentano disturbi digestivi quali meteorismo e distensione addominale, digestione lenta, dolori addominali, stipsi, diarrea e reflusso gastro-esofageo. Spesso la genesi di questi sintomi è multifattoriale: accanto alla alterata regolazione del transito intestinale, una serie di agenti esterni infettivi o tossici, così come situazioni di stress, sono in grado di perturbare l'ecosistema intestinale.
Altra conseguenza negativa delle vacanze sul nostro stato di salute è il frequente aumento di pesorispetto al periodo lavorativo/scolastico. Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, dall'Università della Georgia, in una sola settimana di vacanza il peso corporeo può aumentare dai 500 g. ai 3.5 Kg. Dagli specialisti della Commissione Nutrizione AIGO - Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti digestivi Ospedalieri che in Italia rappresenta oltre 2mila professionisti - alcuni utili e pratici consigli per rendere il rientro dalle vacanze un proficuo momento di recupero di forma fisica, energia e benessere.
"Le cause dell’aumento di peso - spiegano gli esperti AIGO - vanno ricercate principalmente nelle condotte alimentari qualitativamente e quantitativamente meno controllate, in particolare in occasioni sociali e conviviali. Gli studi dimostrano che durante le vacanze è frequente l'aumento del consumo di carboidrati, di grassi saturi, di cibi processati e ultra-processati e di alcol e una ridotta assunzione di fibre. I pasti sono inoltre più disordinati a causa di orari giornalieri meno strutturati e della frequente alterazione del ritmo sonno veglia.
Gli effetti metabolici di uno stile di vita scorretto in periodi intermittenti, come durante le vacanze, sono stati oggetto di recenti studi americani condotti su giovani adulti. I risultati dimostrano che lo scarso controllo della dieta è associato ad una alterazione sia degli ormoni che regolano il metabolismo dei carboidrati che delle transaminasi".
Al rientro dalle vacanze è quindi opportuno adottare una serie di comportamenti per il rapido ripristino dell'equilibrio intestinale:
"Innanzitutto, evitare le diete spontanee e autogestite saltando i pasti o imponendosi eccessive restrizioni caloriche, spesso inefficaci per la riduzione del peso e rischiose per la salute in quanto essendo squilibrate favoriscono i deficit nutrizionali; inoltre, causando stress, sono destinate alla interruzione precoce con rapido recupero dell'eccesso di peso".
Per quanto concerne i cibi da evitare è dimostrato che la "western diet", ricca di alimenti processati e ultra processati (cioè contenenti molecole artificiali quali conservanti, coloranti, additivi, emulsionanti) insieme a un eccesso di zuccheri aggiunti e di grassi saturi di carne rossa e di farine raffinate nonché di elevate quantità di sodio, esercita un effetto pro-infiammatorio sull'apparato digerente attraverso l'alterazione del microbiota e la perdita della funzione di barriera mucosa, con conseguente penetrazione all'interno della parete intestinale di agenti microbici. Altrettanto importante è limitare l'uso di alimenti ricchi di sale come salumi e prodotti in scatola e ridurre quello di sale da cucina, il cui eccesso rappresenta un fattore di rischio per ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari.
È inoltre consigliabile evitare pasti abbondanti e in particolare gli eccessi serali, poiché questo è il momento della giornata più sfavorevole per l'accumulo degli eccessi calorici.
Al rientro delle vacanze (e per tutto l'anno) è invece importante adottare una dieta e uno stile di vita sani, recuperare la regolarità del ritmo sonno veglia e pianificare un regolare esercizio fisico.
"Una dieta sana - ribadiscono i medici - è quella dotata di proprietà antinfiammatorie per la mucosa intestinale, basata sul consumo di cibi freschi ed è ricca di fibre derivate da frutta e verdura di stagione, di cereali integrali, legumi, semi e frutta secca. Senza dimenticare che è fondamentale un'abbondante idratazione, almeno 1.5 litri di acqua al giorno".
Per quanto concerne l'utilizzo di integratori alimentari, spesso proposti in associazione alla dieta allo scopo di migliorarne le qualità nutrizionali, correggere i deficit di micronutrienti e ottimizzare le condizioni del sistema digestivo, in particolare dopo stress potenziali quali un episodio infettivo o una dieta disordinata è bene specificare quanto segue:
"Sebbene esistano studi clinici che supportano l'efficacia e la sicurezza di queste molecole, non è facile neppure per il personale medico orientarsi nella enorme varietà di prodotti, di diversa qualità e con diverse indicazioni. Per tale motivo è sconsigliabile l'impiego spontaneo che rischia tra l'altro di essere guidato dal messaggio pubblicitario o da impressioni soggettive piuttosto che da una base razionale. Prima di utilizzare qualsiasi integratore alimentare è quindi necessario chiedere consiglio al medico curante per stabilirne l'appropriatezza e a indirizzarne la scelta.
Rivolgersi al medico è inoltre raccomandabile quando al rientro del periodo vacanziero compaiono non solo sintomi di allarme quali febbre o presenza di sangue nelle feci, ma anche se la sintomatologia gastrointestinale, per quanto apparentemente "banale" tende a persistere o diviene progressivamente più intensa. Poiché l'intestino presenta reazioni stereotipate di fronte a una varietà di stimoli diversi, sintomi come diarrea e dolori addominali possono essere le manifestazioni di una sindrome dell'intestino irritabile, di un'infezione transitoria o di una malattia infiammatoria cronica intestinale: trascurarli a lungo o curarli autonomamente con terapie da banco può ritardare una diagnosi importante e una terapia appropriata.